"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

In caso di Golpe pregasi di consultare apposito manuale

 

di Paolo Sidoni

 

In caso di Golpe: manuale teorico-pratico per il cittadino, di resistenza totale e di guerra di popolo, di guerriglia e di controguerriglia; scritti di Clausewitz, Lenin, Mao Tse-tung; il manuale del maggiore von Dach; testi delle Special forces americane; prefazione di Vincenzo Calo; a cura di Stella Rossa (Roma, Savelli, 1975).

 

Fondata nel 1963, la casa editrice Samonà e Savelli – divenuta nel ’68 soltanto Savelli, con l’abbandono di Giuseppe Paolo Samonà – nel corso della sua esistenza pubblicò centinaia di titoli dedicati al marxismo, alla lotta di classe e al pensiero socialista rivoluzionario. Ben presto divenne un punto di riferimento della sinistra extraparlamentare.

Per i suoi tipi pubblicarono intellettuali come Alberto Asor Rosa e Paolo Flores d’Arcais. Fra i suoi sostenitori annoverò anche Giangiacomo Feltrinelli, morto nel 1972 mentre tentava di far saltare con dell’esplosivo un traliccio dell’alta tensione a Segrate, in provincia di Milano.

Porci con le ali” e “La strage di Stato“, frutto della controinchiesta condotta sulla Strage di piazza Fontana pubblicato nel 1970, sono i titoli più famosi della casa editrice di quegli anni.

Ma ce ne fu un altro, “In caso di Golpe“, che riscosse un notevole successo. Nel clima sempre più infuocato degli Anni di piombo e della Guerra fredda, questo libro rappresentò un manuale di guerriglia che forniva istruzioni per organizzare la lotta partigiana nel caso di un colpo di Stato da parte delle “forze reazionarie”.
Non solo esponeva tecniche di guerriglia e controguerriglia particolarmente elaborate, o indicava il comportamento da tenere in caso di interrogatorio e di tortura; illustrava anche “Forme semplici di sabotaggio e di resistenza attiva alla portata di tutti”, come il sommarietto in IV di copertina recitava. Molti dei terroristi della sinistra estrema misero in atto questi suggerimenti. Indicazioni che provenivano dagli studi effettuati a cura del “nemico”.

A seguire della cinquantina di pagine iniziali dedicate agli scritti teorici di Carl von Clausewitz, Lenin e Mao Tse-Tung, infatti, le rimanenti 340 riportavano i manuali delle forze speciali americane e di Hans von Dach, teorico svizzero della guerra non convenzionale.

Personaggio singolare, von Dach. Mentre era intento a sviluppare le sue tesi per contrastare con la guerriglia l’eventualità di una invasione sovietica, nella vita privata si dedicava all’assistenza dei senzatetto come membro dell’Esercito della salvezza.

Curioso anche l’iter politico dell’editore Giulio Savelli. Dall’estremismo rivoluzionario passò, negli anni ’80, a posizioni cristiano-liberali. Venne eletto deputato alla Camera nel 1996 con Forza Italia, per migrare due anni dopo nell’UDR capitanata da Francesco Cossiga e Rocco Buttiglione e, successivamente, nel CCD di Clemente Mastella e Pierluigi Casini.
Sul mercato librario, “In caso di Golpe” oscilla intorno ai cinquanta euro. Ma, per chi fosse interessato, è possibile leggerlo nella versione digitale su archive.org.

 

Un cenno sulla controcultura degli anni ’60 e ’70

Gli anni ’60 e ’70 sono stati uno dei periodi più tumultuosi e controversi della storia contemporanea. In quegli anni, le controculture hanno rivoluzionato la società e l’editoria clandestina ha svolto un ruolo cruciale nell’espandere il messaggio di questi movimenti.

La controcultura degli anni ’60 e ’70 si è sviluppata in risposta alla società tradizionale, alle ingiustizie sociali, alla guerra, alle restrizioni sessuali e alle tradizioni religiose. Questi movimenti erano incentrati sulla libertà individuale, sul pacifismo, sull’uguaglianza razziale e sullo sviluppo personale, e rappresentavano un modo alternativo di vivere rispetto alla società dominante.

L’editoria clandestina ha svolto un ruolo fondamentale nella diffusione delle idee delle controculture. Sono stati pubblicati manoscritti, manifesti, panfletti, volantini e libri che fornivano informazioni su argomenti come la rivoluzione, la liberazione sessuale e la droga. Ciò ha contribuito a creare una rete di scambio tra i gruppi di ribelli che condividevano le stesse idee e gli stessi valori.

Inoltre, l’editoria clandestina ha avuto un ruolo importante nella diffusione dei manuali di guerriglia urbana e di rivolta sociale. Questi manuali fornivano istruzioni per la discriminazione di armi, la strategia di guerriglia, la preparazione mentale e fisica, e la creazione di barriere efficaci. Molte di queste informazioni sarebbero state considerate illegali dall’autorità e quindi i manuali dovevano essere diffusi in modo clandestino.

Oggi, molte delle idee e dei valori delle controculture degli anni ’60 e ’70 sono diventati accettati e integrati nella società. Tuttavia, lo spirito di quei giorni rimane un esempio di resistenza contro la coercizione e l’oppressione, e l’editoria clandestina ha rappresentato un importante capitolo storico nella diffusione di questo movimento.

 

 

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