"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

Uno dei primi libri del noto scrittore, bibliofilo e opinionista tv Giampiero Mughini / Gli intellettuali e il caso Moro

 

Un fantasma che ogni tanto appare per poi scomparire subito dopo

 

 

Non c’è pace per Gli intellettuali e il caso Moro, di Giampiero Mughini (Milano, Libreria Feltrinelli, 1978).

Il libro è diventato rarissimo negli anni. Tutte le volte che una copia fa capolino su internet sparisce in un amen. Fagocitata dalla casta del libro introvabile, una sorta di setta non codificata che scorrazza per la rete quotidianamente e si impossessa all’istante di alcuni titoli ritenuti indispensabili e immancabili. Il titolo di Mughini è per l’appunto uno di questi.

No, non credo alle streghe. Dico solo quello che vedo quotidianamente da oltre vent’anni di modesta “carriera” come cacciatore di libri. Ci sono libri che sono “segnati”. Libri le cui copertine non passano inosservate. Libri il cui titolo viene accalappiato all’istante dai motori di ricerca avidi di desiderata. Libri – come quello di Mughini – che con il tempo – ormai oltre quarant’anni – già si sarebbero fatti rari per circostanze naturali e fisiologiche (non ne uscirono più di 200 copie), figuriamoci se devono subire un simile rastrellamento.

Quando l’autore scrisse questo libro eravamo in un momento che definire delicato, cruciale, “di svolta”, sarebbe solo uno sciocco eufemismo. Era un momento terribile della nostra repubblica. Si scontravano in maniera fragorosa tutti gli opposti ideologici che avevano fin allora covato sotto la cenere, negli anni ’60 e ’70. E l’opinione pubblica si trovava di fronte a qualcosa che era inimmaginabile alle nostre latitudini. Paragonabile all’assassinio di John F. Kennedy nel 1963. Una svolta epocale.

Pochi sanno che questo libro fu censurato dalla Feltrinelli. Lo svela lo stesso Mughini. Notate che l’editore che compare in copertina e nel colophon è Libreria Feltrinelli, non Feltrinelli. A tal proposito, il sito dell’OPAC SBN sbaglia clamorosamente nella schedatura.

La tesi sgradita, il titolo già ci porta in questa direzione, del resto, è che certi intellettuali di sinistra furono dalle parte delle Brigate Rosse. Libro coraggioso, che offre uno spaccato della questione da posizione privilegiata. Nel 2003 il noto sito di informazione e gossip Dagospia ne ripubblica in rete il testo.

Gli intellettuali e il caso Moro conta solo 66 pagine e risulta posseduto da nove biblioteche, tra cui spicca la Biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano.

 

Ecco cosa scrisse nel 2003 Giampiero Mughini nella nuova prefazione (voluta da Roberto D’Agostino) alla ripubblicazione del suo libro:

“A dirla in termini da bibliofilo, questa voluta da Roberto D’Agostino sul suo maliziosissimo sito è la prima edizione del mio Gli intellettuali e il caso Moro, di cui una sorta di pre-edizione semiclandestina e impossibile da trovare era uscita 25 anni fa, poco dopo il ratto e l’agonia di Aldo Moro.
Le cose erano andate così. Erano passate poche settimane dall’attacco di via Fani, e dubbia era ancora la sorte del leader democristiano in mano alle Brigate Rosse, e sui giornali s’era accesa la disputa se si dovesse pagare un prezzo per la sua vita e, più ancora, era apparso che qualche intellettuale a dover scegliere tra le Br e lo Stato si dichiarava neutrale. Eccome se c’era carne al fuoco.
Da non comunista, io lavoravo allora al quotidiano Paese Sera dove mi occupavo della terza pagina: ogni pomeriggio dopo le cinque scendevo giù in tipografia – era ancora l’epoca del piombo! – a impaginare e tagliare. Mi chiamarono al telefono. Era un redattore della Feltrinelli, mi pare fosse Marco Fini, che mi chiedeva a nome del suo editore un libriccino il più agile e spiccio possibile da dedicare alla discussione di cui ho riassunto prima i termini: dovevo scegliere gli articoli più interessanti, spiegarli e commentarli. Un centinaio di paginette in tutto da consegnare alla velocità del lampo. Lo feci. Pochi giorni dopo mi telefonò Marco Fini (questa volta ricordo perfettamente che era lui) e con aria amicale mi disse che il mio testo aveva suscitato una divisione in casa editrice, che c’era una fazione fieramente avversa a pubblicarlo, e una fazione favorevole, di cui facevano parte lui e il direttore editoriale della Feltrinelli, Gian Piero Brega. Alla mia domanda se i miei avversari erano i redattori più fieramente comunisti della casa editrice, ammiccò di sì. Aggiunse che mi avrebbe telefonato di lì a poco, sicuro che il libriccino sarebbe stato pubblicato.
Da quel momento in poi non ho mai più avuto contatti con qualcuno della Feltrinelli. Scrissi a Brega, una prima e una seconda volta. Niente. Telefonai al redattore romano della Feltrinelli con cui avevo avuto rapporti. Niente. Minacciai di far sapere ai giornali che cosa era successo. Niente. Diedi pubblicamente a Brega del “cialtrone”. Niente. Intanto la plaquettina era uscita molti mesi dopo, quando la discussione era stata completamente dimenticata e il cadavere di Moro era ben freddo, in un’edizioncina semiclandestina con la dizione “Libreria Feltrinelli“. Saranno state un paio di centinaio di copie, e ricordo un’amica che l’aveva comprato. Mi arrivarono poi 300mila lire dalla Feltrinelli. Di quell’edizioncina ne ho una copia, una soltanto. Dovessi vincere il Nobel per la letteratura acquisterebbe un immenso valore bibliofilo.
Quanto poi alle ragioni dell’avversione dei redattori comunisti nei confronti del mio breve testo, non mi è facilissimo tentare di ricostruirle. Certo è che erano tempi in cui era strettamente interdetto mancare di rispetto a quella loro storia e a quella loro cultura. E del resto, ancora dieci anni dopo, non ci fosse stato quel matto di Giordano Bruno Guerri alla testa della Mondadori, mai e poi mai avrei potuto pubblicare un libro dal titolo Compagni addio.”

 

 

Trovabilità del libro

Libro non più reperibile da molto tempo; copie occasionalmente transitate negli ultimi 5-6 anni sono state vendute immediatamente a cifre dell’ordine di 200-300 euro.

 

 

Disponibilità del libro (sempre aggiornato) e altri titoli rari dell’autore

 

 

Su COMPROVENDOLIBRI

 

 

Questo sito web partecipa al Programma di affiliazione eBay e potrebbe percepire benefit fornendo collegamenti ai prodotti sui siti regionali di eBay.

Tag

Aste

sempre aggiornate

Tolkien

Harry Potter

stephen king

Dracula

R. R. Martin

Futurismo

BIBLIOFILIA

Occasioni

In Scadenza

Altri articoli sul Blog

“Il peso della farfalla” di Erri De Luca al mercatino della Garbatella

ROMA MERCATINO DELLA GARBATELLA Sabato 29 Giugno 2019 Al mercatino di Via Camperio è stata avvistata una copia della prima edizione assoluta del romanzo breve “Il peso della farfalla”, di Erri De Luca (Feltrinelli, 2009).

“Dunque cavallo” del ‘matto’ Gian Pio Torricelli: per Umberto Eco lui era la transizione tra due epoche

Ma la svolta nella produzione di Gian Pio Torricelli avviene nel 1965, con la pubblicazione di Dunque Cavallo (Bologna, Sampietro). Caterina Fantoni ne ricostruisce attentamente la genesi editrice. Si tratta di una raccolta di ventidue poesie surrealiste, una delle quali avrebbe dovuto dare il titolo alla raccolta, La stampella amputata.

“Poesie antigruppo” di Pietro Terminelli (anni ’70): il fermo-immagine di un’epoca

Pietro Terminelli fu uno dei principali artisti che aderì al cosiddetto Antigruppo siciliano. Molto rara la sua raccolta di poesie che sembra contraddistinguere un’epoca, quella degli anni ’70.

“Lucida Mansi nella leggenda e nella storia” (1930) di Eugenio Lazzareschi: il libro cult e il patto col Diavolo

Lucida Mansi (1606 – 1649), nobildonna lucchese, affascina e atterrisce gli animi ancora oggi, secoli dopo la sua morte avvolta da un sinistro alone di mistero. La sua vita e la sua morte si intrecciano in una narrazione allucinata e affascinante, mescolando la storia al folklore locale. E il libro su di lei è un cult assoluto.

CESENA: C’ERA UNA VOLTA IL LIBRO Sabato 18 e Domenica 19 Febbraio 2023: primo giro e primi libri

Ore 09:00 – Cosa stiamo vedendo in giro? Il libro censurato di Alexei Navalny su Putin, ritirato dall’editore Garzanti. Due libri ricercati del grande bibliofilo Giuseppe Marcenaro. Le fiabe della buona notte, scritte in un linguaggio politicamente corretto (i nani non sono di bassa statura ma solo più concentrati sulle cose terrene e la nonna di cappuccetto rosso vive nel bosco per una sua precisa scelta e una rivendicazione di autonomia). La prima edizione assoluta (prima stampa) de Il Sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino.