Primi 3 mesi di attività del blog
Dopo i primi tre mesi di attività (Febbraio, Marzo e Aprile 2018) si può già stilare un resoconto iniziale sugli articoli più visitati e frequentati dai lettori del blog Cacciatore di libri. Le statistiche evidenziano come i tutorial (Come si…) destano il maggior interesse (tre articoli nelle prime quattro posizioni), ma ci sono anche sorprese e gratificazioni assolutamente non previste.
Ecco la classifica dei 10 articoli più letti su www.cacciatoredilibri.com
- Il nome della rosa di Umberto Eco: l’edizione più rara non è la prima
- Come si riconosce un’edizione “Club degli Editori” a prima vista
- Come si comprano i libri nelle botteghe dell’usato (consigli)
- Come si maneggiano i libri e come ci si comporta nei mercatini
- Menù & Dossier: un libro rastrellato
- “La moglie che cucinava vegano” ed altri gialli introvabili
- Quale è la definizione di “libro cult”
- “Le italiane si confessano” di Gabriella Parca
- Il mito di “X Flottiglia Mas” di Junio Valerio Borghese
- Gli “Adelphi della dissoluzione” e il caso delle lettere di Erostrato
Un rosa svetta al primo posto
Al primo posto svetta l’articolo sulla più rara edizione de Il nome della rosa di Umberto Eco, che non è la prima del Settembre 1980, bensì quella riveduta e corretta del Gennaio 2012. A quanto pare la rivelazione ha destato una certa curiosità, e non solo tra i fan del grande studioso alessandrino. Passa così il concetto che non sempre va guardato alla prima edizione come al massimo della rarità per un titolo. Bisogna sempre informarsi, conoscere, scovare il dato utile nella marea di informazioni presenti in rete.
I tutorial fanno la loro parte
Si nota, inoltre, che un certo successo è stato tributato ai tutorial, basta osservare che occupano le posizioni dalla seconda alla quarta. Con piacere devo constatare che il pezzo su come si maneggiano i libri, su come si “sfilano” dalle mensole e soprattutto su come ci si dovrebbe comportare ai mercatini (in fatto di manipolazione dei volumi) è il quarto in classifica (su oltre duecento articoli in totale).
E non manca il senso dell’umorismo…
Sì, perché il pezzo su La moglie che cucinava vegano e gli altri introvabili gialli di Gustavo Cani, della collana Il Giallo Laydo, è addirittura al 6° posto assoluto; e considerando che è un PESCE D’APRILE – questi gialli non esistono, la collana è inventata e l’autore Gustavo Cani è inesistente – direi che si tratta di un successo eccezionale. Per inciso: la trovata non è del cacciatore di libri. Le informazioni sono su internet da tempo, su svariati siti. Non sono io (purtroppo) il vero autore della burla. L’ho solo fatta rimbalzare bene!