"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

 

La vera prima edizione introvabile? Quella del 2012

M. L. mi contatta privatamente per domandarmi il perché della scomparsa dell’edizione riveduta e corretta de Il Nome della Rosa di Umberto Eco (Bompiani, 2012). Devo proprio prendere atto che il libro è davvero scomparso. Ogni tanto ne compare una copia, sempre presa d’assalto dai collezionisti (praticamente con valutazioni analoghe a quelle di una prima edizione del 1980).

Le copertine delle due edizioni, a confronto, nella galleria fotografica che segue:

Continuo le ricerche e mi accorgo che effettivamente in rete non è possibile trovare quasi nulla. C’è però un fiume di letteratura sulla polemica giornalistica secondo la quale Eco avrebbe riscritto il suo romanzo immortale per renderlo fruibile anche alla generazione dei nativi digitali e altre sciocchezze del genere, quando invece è chiaro che l’uso di un pc e di un programma adeguato rendono oggi possibili fasi e passaggi (come la eliminazione automatica delle ripetizioni) che nel 1980 non era possibile gestire.
Lo stesso utente mi fa una di quelle domande alle quali neanche Eco, a quanto pare, è mai stato capace di rispondere in maniera soddisfacente, visto che a distanza di trentadue anni continuavano a chiederglielo: quante copie ha stampato la prima edizione del Nome della Rosa? Un po’ come chiedere a qualcuno quante volte i suoi genitori hanno fatto l’amore prima che sua madre restasse incinta… ossia: hanno sbagliato interlocutore, non è a lui che devono chiederlo, o no? Il figlio può solo riferire ciò che gli hanno raccontato i suoi genitori. Così Eco con i dati delle tirature.

 

Occhio all’inganno

Il problema della prima edizione de Il Nome della Rosa, e delle sue valutazioni, quindi, è che le copie stampate furono moltissime. Oltretutto, spesso l’accoppiata copertina + sovraccoperta è fittizia, perché i librai astuti comprano su eBay o Comprovendolibri prime edizioni senza la sovraccoperta (a poco prezzo) e trentesime/quarantesime edizioni con la sovraccoperta (a costo quasi zero) e poi le accoppiano. Dimenticano un particolare, però: che la prima edizione costava 10.000 lire e che questo prezzo è riportato nel risvolto della sovraccoperta. Negli anni a seguire il prezzo aumentò. Ecco perché le copie in vendita di tante sbandierate “prime edizioni” in realtà sono “prime edizioni costruite”; ad ogni modo, dei falsi a tutti gli effetti. Chiedere sempre: manca il talloncino del prezzo, forse? Se manca, è molto probabile che sia stato volutamente tagliato per non scoprire l’inganno. Non acquistatela. Inoltre deve esserci il bollino SIAE. Osservate bene la galleria fotografica che segue:

Con M. L. ho avuto un proficuo scambio di vedute sulla tiratura presunta, supposta o prevedibile del più famoso libro di Umberto Eco nell’edizione 1980. I numeri vanno da 30 a 75 mila copie. I bollini SIAE sono importanti per arrivare al dato definitivo ma non è detto che siano consecutivi. Capite adesso perché non bisogna mai spendere più di 50 € per una prima edizione del libro di Eco? Perché ce ne sono in giro tantissime (troppe) copie.

È altresì vero che in casi come questo il collezionista dovrebbe collezionare soltanto copie in perfetto stato. Come sottolinea Giacomo Coronelli della Libreria Pontremoli di Milano: “l’esemplare deve essere fresco e pulito (pagine bianche, no marroncine ai bordi), compatto e squadrato (praticamente mai letto), sovraccoperta perfettamente integra, pulita e lucida. Con dedica, potrebbe avere una valutazione molto importante”.

Massimo Gatta giustamente suggerisce di consultare quella che può definirsi la “Bibbia sulla bibliografia di Eco”, cioè Umberto Eco: An Annotated Bibliography of First and Important Editions, di James L. Contursi (Minneapolis; The Minnesota Bookman Publications; 2005). Dove si dice che la prima tiratura della prima edizione del 1980 de Il nome della rosa sarebbe stata di 80.000 copie (comunicazione personale di Umberto Eco all’autore). Se 80.000 è il numero con cui abbiamo a che fare a riguardo della prima tiratura, possiamo ben immaginarci a che numero si arrivò con le successive, che purtroppo non possono essere riconosciute come tali se non con un’analisi – molto empirica, va detto – del numero del bollino SIAE. Un libricino dalla copertina gialla molto utile quello di James L. Contursi.

La tiratura dell’edizione 2012? Sconosciuta. Ma non credo possa dirsi paragonabile a quella del 1980.

 

Ultim’ora

Mario Andreose, il curatore editoriale di Umberto Eco alla Bompiani, ha rllasciato una intervista video a Sergio Malavasi su Youtube, tra le altre cose, si esprime sulla tiratura della prima edizione de Il nome della rosa. Sarebbero quindi 50.000 copie.

 

 

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In uscita “Della il nome rosa”, la prima edizione alfabetica

 

Esce “Della il nome rosa” di Eco Umberto: un’edizione alfabetica!

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