"Ci sono libri che da prede si trasformano in predatori. Temete i loro morsi, bibliofili"

 

Un giorno di Ivan Denisovich, di Aleksandr Isaevič Solženicyn (Mosca, Sovetskii Pisatel, 1963)

 

L’esemplare in asta – l’asta chiude alle h. 20:00 circa del 24 Febbraio 2021.

 

Il famoso primo libro del premio Nobel Aleksandr Isaevič Solženicyn (1918-2008). Ad essere precisi, questa è la quarta edizione del libro, poiché la prima è probabilmente un’edizione pirata inglese del dicembre 1962 (ambienti vicini alla Flegon Press), la seconda quella americana della E. P. Dutton & Co., Inc, di New York del 1963 e la terza quella inglese della Flegon Press sempre del 1963. Senza contare ovviamente l’edizione della rivista Novy Mir nel 1962.

L’edizione che qui si presenta, quindi, è la quarta in assoluto. Può essere considerata la prima in suolo russo, questo sì. Solženicyn scrisse il testo nel 1959. Nell’estate del 1962, portò Shch-864 (il titolo originale della storia) alla redazione della rivista Novy Mir e il manoscritto arrivò al caporedattore della rivista A.T. Tvardovsky, che rimase scioccato dal contenuto e decise che era meglio chiedere il permesso alla pubblicazione, così consegnò il manoscritto in via gerarchica. Krusciov rimase sbalordito dalla storia sul contadino russo, ma allo stesso tempo ordinò di stampare 20 copie per i membri del Presidium del Comitato centrale del PCUS.

Dopo molti dubbi e tentennamenti, la decisione di stampare fu presa, e all’unanimità. Nel 1962, nell’undicesimo numero di Novy Mir, la storia tanto controversa fu pubblicata, poi come libro a parte nel 1963,

Però, successivamente, dopo l’espulsione dello scrittore in Occidente, moltissime copie del libro (si ritiene la maggior parte) furono ritirate dalle biblioteche e distrutte.

 

Dalla scheda del venditore:

“А. Солженицын. Один день Ивана Денисовича. Москва: Советский писатель. (Mosca: Sovetskii Pisatel), 1963. SOLZHENITSYN, Alexander. Odin den ‘Ivana Denisovich. Mosca: Sovetskii Pisatel, 1963. Prima edizione in forma di libro della prima opera pubblicata del Premio Nobel.

Ottavo piccolo (13,3 x 16,5 cm): 144 pagine. Copertine di carta, qualche piccolo difetto ma davvero una copia eccezionale di un fragile brossura, senza pagine brunite e bella e solida!

La storia parla di un giorno nella vita di un prigioniero sovietico, contadino e soldato russo Ivan Denisovich Shukhov. Nel 1971-1972, tutte le edizioni di Ivan Denisovich, compreso il giornale, furono segretamente ritirate dalle biblioteche pubbliche e distrutte. Questo ha reso il libro molto raro.

Questo romanzo è stato l’unico dei lavori di Solzenicyn che sia mai stato pubblicato in Unione Sovietica. Fu serializzato per la prima volta sull’influente rivista letteraria “Novy Mir” nel novembre 1962 e pubblicato in forma di libro l’anno successivo. Lo stesso Nikita Krusciov ne ha approvato la pubblicazione dopo alcune censure del testo. Questo breve romanzo descrive un singolo giorno nella vita di un certo Ivan Denisovich Shukhov, un prigioniero in un campo di lavoro sovietico. Nonostante il disgelo sotto Krusciov, il duro pubblico russo non era preparato per una denuncia così implacabile dell’oppressione stalinista.

Fu immediatamente pubblicato all’estero, in particolare da E. P. Dutton nella prima edizione americana del 1963. Literaturnaya Gazeta denunciò il romanzo nel 1968 come non sovietico e Solzenicyn fu etichettato come un nemico del popolo. L’anno successivo fu espulso dall’Unione degli scrittori sovietici. Quando è stato annunciato che Solzenicyn aveva vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 1970, ha scelto di non recuperarlo per paura che gli fosse impedito di tornare in URSS. Il Comitato del Premio Nobel ha menzionato specificamente Odin den Ivana Denisovich nella sua citazione. Nel 1974, Solzenicyn fu arrestato e poi espulso dalla sua terra natale e non tornò fino al 1994 dopo la caduta del regime comunista.”

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