Cuori neri: quando la copertina stona!
Un paio di copertine sbagliate ritirate dalle librerie dagli editori negli ultimi anni sono quelle di Cuori neri, di Luca Telese (Milano, Sperling & Kupfer, 2006) e Lettere 1932-1981, di John Fante (Torino, Einaudi, 2014). Non sono le uniche, certo. Ma di queste si è parlato, si è dibattuto, si è scritto. Ci sono ovviamente molti altri casi, per esempio quello del romanzo di Lalla Romano, In vacanza (viaggio) col buon samaritano.
Di Cuori neri di Luca Telese l’editore Sperling & Kupfer decise una nuova ristampa (dopo quelle del tutto identiche alla prima, del 2008, 2009, 2010 e 2011). Con questa nuova ristampa 2015 si andava a toccare drasticamente il sottotitolo che cambiava in “Dal rogo di Primavalle a Mafia Capitale, storie di vittime e carnefici” ma soprattutto si optava per un cambio di copertina, inserendovi il volto (sia pur in secondo piano, dietro la titolazione) di Massimo Carminati,
Ha ricostruito sapientemente la storia Luigi Mascheroni sulle pagine del Giornale (in data 23 maggio 2015) ed a lui cediamo la parola:
” (…) ed ecco il punto. L’editore Sperling&Kupfer decide (pur di fronte alle perplessità dell’autore, almeno secondo la sua versione) di mettere sulla copertina del libro la fotografia di Massimo Carminati, l’ex Nar ed ex Banda della Magliana arrestato nel dicembre 2014 per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’inchiesta «Mafia capitale» sulla corruzione a Roma. Ma cosa c’entrano Carminati e la sua vicenda criminale con i giovani di destra uccisi negli anni ’70? Nulla, appunto. L’accostamento è strumentale, e offende la memoria di quei giovani e dei loro famigliari”
Sì, perché il brillante saggio di Luca Telese è in effetti una disamina sui fatti di sangue che videro coinvolti ventuno giovani di destra negli “anni di piombo“, da Ugo Venturini a Genova (1970) e Carlo Falvella a Salerno (1972) fino a Enrico Pedenovi a Milano (1976) e Nanni De Angelis a Roma (1980), per citarne solo alcuni. Nulla a che vedere con casi più recenti della storia italiana, con dinamiche, finalità e significati di tutt’altro tenore.
Un piccolo editore digitale di destra (www.barbadillo.it) prese di petto la situazione e in quei caldi giorni di maggio 2015 cominciò a lanciare strali e invettive contro la proprietà della Sperling & Kupfer, costola della Mondadori. Tanto tuonò che piovve. E infatti, come giustamente coglie Mascheroni nel suo pezzo:
“(…) caso senza precedenti a memoria di cronista, una piccola combattiva testata online obbliga un editore di peso a cambiare una copertina troppo furba e molto offensiva.”
Così dopo poche settimane esce ancora un’edizione con una nuova veste grafica, stavolta definitiva, per la felicità di tutti.
La nuova identità di John Fante
Einaudi si accorse quasi immediatamente della gaffe, e cercò di rimediare con un tweet pubblicato l’11 novembre 2014. Tutto qui. Nessun mistero, nessuno scopo recondito.
E la seconda edizione dell’autobiografia di Icardi che fine ha fatto?
Anche il clamore mediatico che si è avuto nel 2016 dopo l’uscita dell’autobiografia del calciatore dell’Inter Mauro Icardi, dal titolo Sempre avanti (Milano, Sperling & Kupfer) vale la pena di essere registrato. Ad appena una settimana dall’uscita del libro, infatti, scoppiò una violenta polemica tra la tifoseria e l’entourage del calciatore a seguito della pubblicazione di alcuni passi considerati minacciosi e intimidatori.
“…i tifosi potessero aspettarmi sotto casa per farmela pagare. Ma io ero stato molto chiaro: sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada…”
“…quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo…”
Disponibilità dei libri citato (sempre aggiornato)