"Avete fatto caso che gli unici roghi della storia riguardano libri e streghe?"

Segnalazione Flash / venduta su eBay La nave nera di Nicola Pugliese

Salotti letterari o Talk show? No, se lo volevate trovare, era al Bar Pasquino

 

La nave nera: racconti, di Nicola Pugliese (Napoli, Compagnia dei Trovatori, 2008).

Venduta su eBay La nave nera di Nicola Pugliese. Si allude all’autore (1944-2012), scoperto da Italo Calvino e stimato da pochi altri. Schivo, quasi invisibile. Giornalista attivo e brillante sul Roma di Achille Lauro – ma per via della sua indole particolare e per mai chiariti dissensi lavorativi, si ritira anzitempo ad Avella, in provincia di Avellino. Lui, nato a Milano, aveva però sempre vissuto e lavorato a Napoli. Per il suo carattere era detto, appunto, “il Salinger napoletano“. Chi lo voleva incontrare doveva andare al Bar Pasquino di Avella, che era il suo rifugio, il Sancta sanctorum. Ha scritto solo due libri e adesso, dopo oltre quarant’anni, lo si riscopre. Destino comune ai grandi. I grandi veri, non quelli che strombazzano sulle tv e sulle patinate pagine delle riviste alla moda. Lui apparteneva a quelli che si muovono in silenzio, a testa bassa. Si diceva di due soli libri. E i libri in questione sono Malacqua (Einaudi, 1977) e La nave nera (Compagnia dei Trovatori, 2008). Entrambi pressoché introvabili in prima edizione. Malacqua è stato un vero e proprio caso. E praticamente la sua notorietà Pugliese la deve a quello. Ma oggi parliamo del secondo.

 

Avvistata un “Nave nera”, ma nessun altro l’ha vista…

 

Recentemente una copia de La nave nera, raccolta di racconti che fu pubblicata dalla Compagnia dei Trovatori di Napoli nel 2008, ha fatto la sua timida comparsa su eBay, stando in vendita a 7 € per dieci giorni senza ricevere offerte, fino alla scadenza dell’inserzione – quando è stata rimessa in vendita e prontamente acquistata. Eppure il libro è di fatto introvabile. Chi conosce la letteratura italiana contemporanea non ignora certo questo autore, nonostante i soli due libri all’attivo. Eppure… il disinteresse la fa da padrone. Peccato, perché era un’occasione da cogliere al volo.

Su La nave nera si potrebbe scrivere un romanzo. Dopo il successo clamoroso di Malacqua e le luci, i riflettori che si stavano accendendo minacciando la sua sacra riservatezza, Nicola Pugliese aveva visto bene di fuggire in campagna, far perdere le sue tracce. In confronto a lui Salinger lo possiamo considerare uno che racconta barzellette ai passanti.

Ma le cose non vengono da sé. Prima di tutto è stato necessario trovarlo, e non è stato facile. Poi, convincerlo a scrivere, e questo purtroppo è risultato del tutto impossibile. I due fautori del progetto, Piero Antonio Toma e Nando Vitali, della piccola casa editrice Compagnia dei Trovatori, lo hanno corteggiato a lungo, con discrezione ma anche con estrema risolutezza. Alla fine non hanno potuto far di meglio che farsi consegnare otto racconti, poi diventati La nave nera, dal titolo di uno di essi. La raccolta è una visione profetica di una Napoli sospesa tra passato, presente e futuro. Il racconto che dà il titolo alla raccolta è di sole sette pagine, tutto avvolto in un flusso di coscienza frenetico, però controllato. Scrivere in flusso di coscienza è difficile, la penna rischia di incepparsi alla fine di ogni riga. Se il flusso supera la velocità di scrittura sul foglio, la magia svanisce. Se invece è troppo compassato, rischia di perdere gore di inchiostro per strada e macchiare la pagina. Il flusso controllato è la risposta a tutto e in questo Pugliese può dire la sua.

Lo stesso Nicola Pugliese, su La nave nera ebbe a dire:

«Avevo un solo libro in mente, o romanzo, a me piace scrivere racconti. Tanto poi, ti ricordano sempre per un solo quadro, non vale la pena di affaticarsi. Vedi Salinger, sarà sempre quello di Holden, non quello de “I nove racconti”».

“O questi otto racconti e questa copertina disegnata da me, o niente”

Non dimentichiamo che stiamo parlando di uno che ebbe il coraggio di scrivere a Italo Calvino in persona che non avrebbe più fatto modifiche al suo Malacqua (Calvino gliene aveva chieste alcune, accontentato, e poi altre): se Einaudi lo voleva, lo doveva prendere così. E lo prese.

 

Segnali positivi

Nonostante “le periodiche riscoperte e l’ambigua mitizzazione” di Nicola Pugliese, di cui ci parla il critico Giuseppe Pesce, ci sono segnali positivi sull’importanza dell’autore e su quello che la critica sta preparando su di lui. Intanto, va rilevato come tutto quello che orbita attorno a questo autore sparisce misteriosamente, in un batter d’occhio. Per esempio, lo stesso lavoro Napoli, il dolore e la non-storia. Malacqua di Nicola Pugliese, un piccolo capolavoro del secondo Novecento, di Giuseppe Pesce (Anacapri, Oxiana, 2010) risulta esaurito e non più reperibile. Segno che le copie sono tutte “posizionate” e gelosamente custodite. Ancora il mercato dell’usato non ne usufruisce.

 

 

 

 

Nel dettaglio, la scarna produzione di Nicola Pugliese è tutta qui:

Malacqua: quattro giorni di pioggia nella città di Napoli in attesa che si verifichi un accadimento straordinario, di Nicola Pugliese (Torino, Einaudi, 1977). Seconda edizione nel 1978, stesso editore. Ristampato da Tullio Pironti di Napoli nel 2013.

La nave nera: racconti, di Nicola Pugliese (Napoli, Compagnia dei Trovatori, 2008).

 

 

Qualche suo libro da comprare?

Come detto, in rete c’è poco o nulla. L’unica cosa che fa sperare è che essendo poco conosciuto dai venditori – almeno fino ad ora – qualche edizione dei suoi libri possa di nuovo sfuggire all’attenzione.

 

Situazione delle disponibilità (sempre aggiornata)

 

 

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